E’ un Silvio Berlusconi disteso, quello comparso stamane in Camera, dove nel corso di un dibattito affrontato con alcuni parlamentari del Pdl ha parlato in maniera ironica del nuovo nome da dare al partito, alla posisbilità di andare alle elezioni anticipate prima del 2013, e sul discusso tema delle intercettazioni. “Andremo avanti fino al 2013, perché il nostro obiettivo è completare le riforme e il programma. Questo a meno di imprevisti, che nel caso ci fossero, non ci darebbero il tempo nemmeno di cambiare il nome del partito” – e sugli eventuali sostituiti di Governo ammette – “Mi fanno ridere. Arriva un altro, ma poi cosa fa? Ma và…”
Una battuta a dir poco ironica e in tema con il processo in corso sul caso escort-Tarantini, e all’ormai nota fama di donnaiolo, il Premier giocando sul nuovo possibile nome da dare al partito al posto dell’attuale PDL, ai colleghi di partito ammette quanto segue: “Cambieremo il nome del Pdl perché non é nel cuore della gente. Si accettano dei suggerimenti, faremo fare dei sondaggi” – poi continua – “Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo è Forza Gnocca!”. “Soluzione trovata” a sostituzione dell’attuale nome del Popolo della Libertà, che ammette non esser molto digerito da gran parte delle persone.
Poi il Premier rilascia una battuta sul Ministro Tremonti: “Con Tremonti stiamo lavorando insieme in assoluta concordia. Si tratta di una manovra non facile. Le manovre con i fichi secchi non si possono fare”.
Silvio Berlusconi conclude il suo intervento nella discussione con i colleghi del Pdl, parlando sull’attuale situazione riguardo il ddl sulle intercettazioni, ammettendo: “Dobbiamo andare avanti sul disegno di legge sulle intercettazioni e poi completare la riforma della giustizia. Oltre a questo, dobbiamo fare la riforma del fisco e quella dell’architettura dello Stato”.