Con l’avvicinarsi della scadenza della prima rata della TASI 2014, vediamo nel dettaglio come si sono mosse le città di Napoli, Bologna e Modena. Napoli ha fissato al 3,3 per mille l’aliquota sulle abitazioni principali e pagheranno soltanto i possessori delle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7. Novità importante, gli inquilini non sono tenuti a pagare nessuna percentuale dell’imponibile TASI 2014.
Le detrazioni fiscali sono definite secondo questi parametri: sulle rendite catastali inferiori a 300 euro si avrà una detrazione di 150 euro, per quelle superiori a 300 euro le detrazione scenderanno a 100 euro. La TASI 2014 per Napoli sarà suddivisa in 4 rate con queste rispettive scadenze 16 giugno, 16 luglio, 16 settembre e 16 novembre.
Il comune di Bologna ha previsto due rate con due scadenze, il 16 giugno e il 16 dicembre. La prima rata costituisce il 50% dell’imponibile con aliquota al 3,3 per mille. Gli immobili che appartengono alla categoria catastale A1, A8 e A9 avranno un’aliquota dello 0,6 % mentre le aziende avranno un’aliquota dell‘1,06%.
Le detrazioni per i bolognesi saranno di massimo 175 euro per immobili con rendita catastale pari o inferiore a 327 euro e si annullano per abitazioni con rendita fino a 1700 euro, con 50 euro per ogni figlio con meno di 26 anni dal terzo in poi.
Anche per Modena la TASI 2014 si pagherà in due soluzioni, 16 giugno e 16 dicembre. Si può decidere di pagare l’intero importo in un’unica rata ma a giugno. Le aliquote decise da Modena sono 3,1 per mille per le abitazioni principali, alloggi e pertinenze coop. edilizie, scende all’1 per mille per fabbricati rurali e diventa 2,5 per mille per fabbricati destinati alla vendita ma non in locazione.
Il 90% dell’imponibile della TASI sarà dovuto dal proprietario dell’immobile mentre il 10% sarà versato dall’inquilino. Per quel che concerne le detrazioni Modena ha previsto la cifra massima di 120 euro per immobili con rendita pari o inferiore a 300 euro, le detrazioni scendono se la rendita aumenta da 571 euro in poi. Rimane anche qui la possibilità di detrazione di 50 euro per ogni figlio con età inferiore a 26 anni residente nella prima abitazione.