Dopo la sentenza della Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Perugia di ieri sera 21.45 che ha sancito l’innocenza di Raffaele Sollecito ed Amanda Knox, dalle accuse dell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, Raffaele Sollecito è già tornato a casa con i suoi genitori, nella nuova villa da poco acquistata dal papà Francesco a Bisceglie.
Anche Amanda Knox è in volo per tornare a Seattle, ed prima di lasciare l’Italia ha ammesso di non farvene più ritorno.A Seattle c’è grande attesa per il ritorno della giovane studentessa che fu condannata con la sentenza di primo grado alla detenzione in carcere di anni 25. La seconda sentenza in virtù della super-perizia, ha ribaltato completamente le tesi emesse dal Tribunale 4 anni fa, ed ha giudicato i due ex fidanzatini estranei all’uccisione di Meredith. Amanda e Raffaele non si trovavano nella villetta perugina affittata nella quale vivevano Amanda e Meredith, ma si trovavano a casa di lui per trascorrere la notte insieme.
Se da una parte Amanda e Raffaele sono estremamente felici per l’esito della sentenza emessa dalla Corte D’Assise d’Appello, i Kercher, e il legale Francesco Maresca, si dissociano dal verdetto, ed annunciano il ricorso. Così il fratello di Meredith, Lyle Kercher: “Abbiamo accettato la decisione, rispettiamo la corte. Non siamo il partito dei colpevoli. Siamo quelli che vogliono sapere quello che realmente è successo. Faremo appello affinché venga cambiata la decisione” – poi continua – ”Nessuna critica alla giustizia italiana. Continuiamo ad avere fiducia nella giustizia italiana. Non facciamo nessuna critica. Sappiamo che quanto accaduto ieri era una possibilità. Che si può verificare in ogni sistema giudiziario e in ogni paese. Ma adesso si apre un altro interrogativo su cosa è realmente successo a Meredith. La cosa più triste per noi è che ci sia qualcuno fuori che ha commesso questo crimine”.
Parole che invocano giustizia, anche quelle della sorella di Meredith, Stephanie Kercher: “…nessuno uscirà immune, né felice da questa situazione, né noi né Amanda e finché non abbiamo la verità completa è molto difficile che ci possa essere un contatto con Amanda. E’ stato uno choc. Siamo stati molto delusi dalla sentenza. E’ stato molto difficile perché non abbiamo nessuna risposta”.
In linea con la famiglia Kercher, anche il legale Francesco Maresca: “I Kercher non hanno mai usato i media, perché in un processo non si usano i media che hanno creato l’ulteriore strumento della pressione mediatica. Noi non abbiamo chiesto aiuto a nessuno, non abbiamo fatto nessuna fondazione” – in riferimento alla sentenza, il legale ha affermato – ”Come tutti i processi indiziari, possono ribaltarsi spesso sia in un verso che in un altro. Dobbiamo vedere che cosa diranno i giudici nelle motivazioni per giustificare la calunnia staccata da tutto il resto. Ho piena fiducia nell’onestà intellettuale, ma leggere ogni giorno l’innocenza di Amanda, anche non volendo il pensiero può non essere più genuino. Cosa penso della superperizia? Per noi quelli erano solo due elementi, ma ce n’erano molti altri. Pensavamo che tutto il resto fosse più che sufficiente per confermare la sentenza di primo grado”.