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Nuovi tagli per le forze armate e la polizia. Più rischi e meno soldi

Nuovi tagli per le forze armate e la polizia. Più rischi e meno soldi

In una politica di tagli e di sprechi, come quella attuale, si comincia a tagliare ovunque anche sulla sicurezza. In quest’ottica rientrano i tagli ridefiniti per le forze armate e di polizia, proposti dal vicepresidente alla Camera Roberto Giacchetti, e non importa se a farne le spese saranno i cittadini, la cui incolumità non sarà ugualmente garantita.

Il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Lorena La Spina puntualizza come questa manovra sia un’autentico errore proprio perché causerebbe più disagi sociali e delinquenza di quanta ce ne sia ora in giro. La Spina sottolinea anche che il taglio agli stipendi delle forze armate risulterebbe ancora più dannoso in quanto questa categoria venga già ampiamente sottopagata rispetto alla mole di lavoro e alle responsabilità ricoperte.

La stessa La Spina, incita ad una rivisitazione di questa proposta, di decidere di colpire settori in cui è ancora troppo alto il livello di evasione, evitando di sperimentare giochi a ribasso per una categoria, come quella delle forze armate, sostanzialmente pericolosa poiché costantemente a contatto con ambienti malavitosi.

Non è facile ottimizzare le risorse se non si ha un riciclo generazionale, ovvero una volta raggiunta l’età pensionabile per i carabinieri, polizia e tutte le varie forze armate, ci dovrebbero essere le assunzioni di nuovi giovani, in grado di bloccare reati di microcriminalità che in un periodo di forte disoccupazione come questo, sono sempre più diffusi.

Occorrerebbe sì una riformulazione della spesa pubblica ma anche un’attenzione particolare ai settori che si intendono scegliere, evitando di colpire quelli più sensibili e necessari ai cittadini.

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