La Procura di Tempio Pausania ha inviato tredici avvisi di garanzia per l’alluvione che ha colpito la Regione Sardegna sei mesi fa, durante la quale sono morte dieci persone, inclusi due bambini. Il ciclone battezzato con il soprannome di Cleopatra, oltre alle vittime, ha causato ingenti danni alle case ed alle infrastrutture che hanno devastato la zona nord della Sardegna.
Le indagini della Procura sono iniziate nello scorso novembre ed oggi sono stati inviati 13 avvisi di garanzia. Tra gli indagati spiccano ci sono dirigenti della protezione civile, l’ex Governatore della Sardegna Ugo Cappellacci ed il sindaco di Olbia Giovanelli, che avrebbero pesanti responsabilità sull’alluvione che ha causato vittime e danni.
Secondo la Procura di Tempio Pausania si è trattato di omicidio colposo e disastro colposo. Pare che non sia stato fatto abbastanza per informare la popolazione dell’arrivo del ciclone, mettendo in sicurezza le persone e le abitazioni. Anche altri sindaci dei comuni interessati dall’alluvione compaiono nel registro degli indagati.
I primi cittadini sono infatti considerati per legge i primi responsabili della protezione civile nel comune in cui sono stati eletti, quindi dovevano prendere tutte le misure necessarie per evitare la tragedia che si è consumata. Ugo Cappellacci e Giorgio Cicalò, direttore generale della Protezione civile della Sardegna, hanno dichiarato di essere a disposizione della magistratura per aiutarla nello svolgimento delle indagini e per dimostrare che hanno fatto tutto il possibile prima, dopo e durante il passaggio di Cleopatra.
La Procura di Tempio Pausania sta continuando le indagini e ci aspettiamo che nei prossimi giorni vengano formalizzati altri avvisi di garanzia.