Nel corso delle ultime ore torna d’attualità il decreto ddl sulla considetta norma “Ammazza-blog“. Dopo la stesura iniziata dal Governo nel 2009, il ddl che verrebbe a modificare la regolamentazione dei blog informatici, è di nuovo al centro delle discussioni. Nel dettaglio cosa prevede il decreto “ammazza-blog“? Sinteticamente, qualora venisse approvata, farà si che ogni gestore di sito informatico (blogger), sebbene abbia la forma di “non testata giornalistica”, avrà l’iobbligo di rettificare-cancellare, ogni contenuto del proprio sito web, qualora venisse effettuata una semplice richiesta da parte di soggetti che si ritengono lesi da tali contenuti; il blogger, dovrà apporre le modifiche richieste entro le 48 ore successive dalla richiesta stessa, senza possibilità d’appello e di replica. Qualora il blogger non ottemperasse tali disposizioni, rischierà ingenti esborsi economici, con multe di vario genere, il cui massimo imposto è di euro 12.000.
Nel dettaglio, ecco parte una parte di testo della norma in questione contro blog e blogger:
“Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”.
Personaggi di spicco dell’opposizione politica, capogruppi appartenenti a rappresentative del web e un folto numero di blogger, stanno in quyeste ore facendo sentire la loro voce protestando contro il decreto, che qualora venisse approvato, metterà il bavaglio ai blog e relativi gestori, senza dar più loro la possibilità di esprimere le loro opinioni in modo sano, democratico e liberale. Verrebbe così meno la libertà d’opinione sul web, spirito che ha sempre contraddistinto la rete sin dalle sue primissime origini. Basterà dunque un invio di una semplice e-mail ai blogger, per far si che i contenuti di un sito vengano rimossi, senza poter replicare; pena? Salate multe. Così facendo testate giornalistiche regolarmente iscritte e semplici blog amatoriali d’informazione ed opinione, verranno inevitabilemte equiparati; la protesta online, e non solo, incombe. -Fonte foto: PINOBRUNO-IT-