Sono attesi sul pianeta Terra per la giornata di domani, venerdì 23 settembre 2011, diversi frammenti del vecchio satellite della Nasa, che proprio domani, impattando con l’atmosfera, si distruggerà. Secondo gli gli studi effettuati in queste ore da parte degli scienziati, sono circa 26 i frammenti pericolosi del vecchio satellite Nasa che cadranno domani sulla Terra. Gli studi confermano che i frammenti del satellite, che all’origine aveva le dimensioni di un autobus, potrebbero cadere nel nord dell’Italia tra le 19.15 di domani e le prime ore di sabato (ore 5.00) 24 settembre 2011.
Gli studiosi informano i vari media di evitare annunci azzardati, che potrebbero innescare un insensato e deleterio allarmismo tra i cittadini. La probabilità attuale di caduta, rivelano, è pari all’1%, numero destinato tuttavia a crescere e ad esser perfezionato col passare delle ore, sino in prossimità dell’evento atteso.
Il motivo per cui il satellite cadrà sulla Terra, è l’impatto che quest’ultimo ebbe con alcuni frammenti di un altro satellite, avvenuto alcuni anni fa; l’impossibilità di ripararlo lo hanno reso inutilizzabile.
A placare eventuali allarmismi è il Capo della Protezione Civile, che afferma che nelle zone di rischio come il nord dell’Italia, non ci sarà alcuna evaquazione, ma verranno intraprese soltanto misure cautelative e un programma da mettere in atto, qualora si necessiti un pronto intervento; di seguito le parole del capo Gabrielli: “Non ci sara’ nessuna evacuazione dei cittadini che abitano nelle zone del nord Italia che potrebbero essere interessate dalla caduta dei frammenti del vecchio satellite della Nasa, prevista per domani, anche perche’ dovremmo evacuare 20 milioni di persone. Ci troviamo di fronte a un evento di cui non c’e’ letteratura perche’ la stragrande maggioranza di questi frammenti cade in mare o in zone deserte. Dunque stiamo cercando di mettere in piedi per la prima volta un sistema di autoprotezione che passa innanzitutto per una informazione trasparente, chiara e tempestiva”. -Si ringrazia Ansa.it fonte foto-