“Asfissia da soffocamento”. E’ questo quanto emerso dagli esami autoptici sul corpo di Paola Caputo, eseguiti presso l’Istituto di Medicina Legale de “La Sapienza” di Roma, la ventiquattrenne morta lo scorso venerdì notte a seguito di un gioco erotico finito male in un garage in zona Bufalotta a Roma. I protagonisti del gioco, che definiremo a dir poco bizarro e imbarazzante, concedetecelo, sono Paola Caputo di 24 anni, rimasta uccisa, l’amica Federica di 23, e l’ingegner Soter Mulè, in foto (si ringrazia fonte Ansa.it), di oltre 40 anni.
Doveva essere una serata all’insegna dello svago e del puro divertimento, (casto?), ma poi complice qualche bicchierino di rum, birra e l’uso prolungato di cannabis, hanno trasformato la serata d’un colpo. I tre, come per magia, si son ritrovati in un sotto-garage della Bufalotta ed hanno intrapreso un gioco erotico ad alto rischio. L’incapacità del Soter Mulè l’ha fatta da padrona, e una delle due ragazze, ha avuto la peggio. Via Settembrini in poche ore è diventato teatro di una scena imbarazzante agli occhi dei soccorritori; Paola già senza vita ancora appesa e “incordata”, con gli amici di trasgressione, poco sotto a piangere la scena. Ora Soter Mulè dovrà chiarire al GIP esattamente cosa accaduto quella notta tragica tra venerdì e sabato che è costata la vita a una giovane ragazza, e rischiato che accadesse la medesima sorte anche ad un’altra. Intanto l’opinione pubblica si interroga sul perchè ragazze così giovani, possano intraprendere tipi di pratiche d’erotismo non diffuse nel nostro paese (ricordiamo che il gioco erotico ha radici in Giappone, sviluppatosi centinaia di anni fa), talvolta altamente rischiose, come nel caso in questione. Ma questo, è un altro tipo di discorso.