Ieri il Presidente della Repubblica ha incontrato i vertici della Banca Centrale Europea e i governatori delle banche centrali dell’Eurozona a Napoli alla vigilia della riunione del consiglio direttivo della Bce che si svolgerà proprio nella città campana (è la terza volta che l’Italia ospita questo tipo di avvenimento).
Giorgio Napolitano ha espresso il desiderio e la voglia dell’Italia di intraprendere un rapido percorso per il superamento delle sue debolezze strutturali, come ad esempio il debito pubblico; il tutto ovviamente all’interno di un crescita forte e sostenibile in Europa.
Il messaggio di Napolitano è una risposta diretta a quanto detto da Mario Draghi, cioè che l’Italia ha bisogno di riforme strutturali per aumentare la crescita potenziale e la sostenibilità del debito per poter iniziare a creare delle solide politiche di bilancio in futuro: i problemi vanno risolti alla radice e non solo a livello superficiale. Draghi ha aggiunto che le politiche suggerite per l’Unione Europea andrebbero seguite anche (e soprattutto) dall’Italia.
Napolitano ammette che i problemi dell’area-Euro sono tanti, a cominciare da un tasso di disoccupazione insostenibile, in particolar modo nel nostro Paese, e bisogna iniziare ad impegnarsi seriamente per ridurre l’enorme debito pubblico e portare avanti le riforme strutturali che i vertici europei continuano a chiedere con insistenza.
L’Italia deve dimostrare all’Europa di aver cambiato il proprio atteggiamento e di essere diventata più virtuosa: in questa direzione vengono visti con positività i tentativi del Governo Renzi di accelerare il percorso di riforme, testimonianza della voglia di cambiamento più volte espressa dal Premier.
Per questo Napolitano durante il suo incontro con il direttivo della Banca Centrale Europea ha voluto sottolineare l’assoluta determinazione dell’Italia ad abbandonare i suoi vizi e a produrre notevoli sforzi per adeguarsi progressivamente agli standard europei più produttivi (cercando di indirizzare il focus delle politiche europee verso l’innovazione e la creazione di lavoro). È l’unico modo per dare credibilità al Paese.