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Secondo gli ultimi aggiornamenti i familiari di Massimiliano Latorre, uno dei due marò trattenuto in India, avrebbero chiesto il rimpatrio del loro congiunto. Tale provvedimento, dovrebbe assumere un peso diverso rispetto alle precedenti richieste di ritorno in Italia.
I legali che si occupano del caso hanno argomentato largamente tale istanza sostenendo la necessità per il soldato Latorre di tornare in Italia al fine di ricevere le cure più appropriate alla sua delicata situazione medica. Inoltre ciò consentirebbe ai familiari di assistere meglio il loro congiunto.
Infine non sarebbe da trascurare poi l’aspetto emotivo; qualsiasi persona affetta da gravi patologie preferirebbe avere intorno a sé un ambiente rassicurante. L’ospedale di New Delhi, luogo in cui da giorni è ricoverato Massimiliano Latorre, dato il contesto, ovviamente non lo è.
La Corte Suprema indiana sottoporrà ad esame l’istanza per il rimpatrio motivato da ragioni mediche già a partire da lunedì 8 settembre. A parere degli avvocati incaricati dalla famiglia Latorre di seguire il caso, i tempi tecnici dell’udienza non dovrebbero essere molto lunghi.
Non è da escludere comunque che, anche se il marò dovesse rientrare in Italia, immediatamente dopo aver conseguito dei risultati utili sarebbe costretto a far rientro in India. Il decorso medico di Massimiliano Latorre potrebbe inoltre essere oggetto di controlli da parte del governo indiano.
Resta invece ancora senza sviluppi rilevanti la vicenda giuridica che ha costretto i nostri due soldati a rimanere in terra straniera. A tal proposito nei giorni scorsi si è espressa con una certa durezza la figlia di Latorre. In risposta a ciò il governo ha assicurato che il caso resta di prioritaria importanza.
