I lavori per la riforma elettorale hanno posto in urto, come del resto era prevedibile, Renzi e Grillo; dopo una lite però i due leader sembrerebbero aver trovato un accordo su ben 10 punti. Saltato l’incontro previsto per ieri pomeriggio alle 15, i 5 stelle hanno preteso di parlare soltanto con l’attuale premier.
Gli animi si sono surriscaldati; al colmo della crisi Grillo ha dichiarato che l’attuale governo altro non è se non una dittatura ben mascherata, Renzi, facendo il verso al suo oppositore, si è dato dell’ebetino, ma ha avanzato dubbi sulle capacità dei 5 stelle di comprendere appieno i punti della riforma.
Finito di litigare, in tarda serata, Grillo e compagni fanno sapere di approvare, almeno in linea di massima, il decalogo che il PD ha posto alla base dell’imminente riforma. Soltanto a questo punto si ritrovano toni più pacati e si decide di procedere ad un regolare confronto in merito.
I 5 stelle storcono un po’ il naso su alcuni punti della legge elettorale, ma si dichiarano pronti a tutto pur di evitare la legge Berlusconi – Renzi la quale agevolerebbe soltanto unioni di comodo tra i candidati e una successiva instabilità dopo le elezioni, con danni per tutto il paese.
A questo punto la riforma sarà messa definitivamente al vaglio il prossimo lunedì alle 8.30. Intanto Napolitano, intervenuto a sorpresa sul dibattito, ha esortato Grillo, Renzi e gli altri ad agire quanto prima, evitando liti, colpi di scena e azioni plateali.
Dal salotto di casa noi italiani restiamo a guardare schierandoci ora dalla parte di Grillo, ora dalla parte di Renzi, ora ancora dalla parte di Berlusconi. Ci chiediamo se qualcuno di loro, prima o poi, deciderà di schierarsi dalla nostra parte riportando finalmente l’Italia in condizioni di vivibilità.