Nicolas Sarkozy è stato accusato di corruzione e altri reati dai magistrati di Parigi; adesso l’ex presidente francese è in stato di fermo. L’accusa, ed i provvedimenti ad essa collegati, sono diventati effettivi dopo 15 ore di fermo. Oltre a Sarkozy sono stati incriminati un giudice di Cassazione e un avvocato.
Il giudice istruttore di Parigi che si è occupato della vicenda ha accusato Sarkozy, oltre che di corruzione, di violazione del segreto istruttorio e traffico di influenze. L’indagine sul conto dell’ex presidente, di Gilbert Azibert (il giudice di Cassazione) e Thierry Herzog (l’avvocato), sono iniziate il 26 febbraio scorso.
Il traffico di influenze è un reato introdotto di recente nella costituzione italiana, ma presente in Francia già dalla fine dell’800. Sarkozy avrebbe, secondo questo capo di accusa, utilizzato la sua influenza pubblica per corrompere dipendenti di organi statali, come ad esempio un giudice.
In effetti l’ex presidente francese, finito di recente nell’occhio del ciclone per cause che esulano dalle ultime accuse, avrebbe usato il suo potere per corrompere Azibert e farsi rivelare delle informazioni riservate sul suo conto, capaci di influenzare l’esito delle indagini. Sarkozy avrebbe poi adeguatamente ricambiato il favore.
In particolare l’ex presidente avrebbe ottenuto la rivelazione di un prezioso segreto d’ufficio, ossia l’informazione di essere diventato un soggetto da intercettare. Le intercettazioni riguarderebbero situazioni risalenti al suo operato durante il governo, come il caso Tapie. Herzog, l’avvocato, è stato ritenuto complice dei reati ascritti a Sarkozy.
Tale provvedimento ha un suo peso sulla scena politica europea; proprio in questi ultimi tempi Sarkozy aveva deciso di presentarsi alle elezioni presidenziali che avranno luogo nel 2017, ancora come leader dell’UMP. Noi italiani apprendiamo la notizia con la speranza che presto, anche nel nostro paese, la legge diventi uguale per tutti.