Si sa, le notizie secondo cui l’Italia sarebbe in ripresa economica sono tutte una bufala: nessuno ci ha mai creduto, nonostante le statistiche e i dati positivi che venivano diffusi, perché ciò che si aveva nel portafoglio era sempre minore, eppure adesso si ha la conferma da un istituto di statistica davvero rilevante.
Infatti, i numerosi tagli agli stipendi stanno portando l’Italia sempre più verso il baratro, e a confermarlo è l’Istat stesso: infatti, l’istituto di statistica ha affermato che per il futuro ci sono rischi di un Pil ancora negativo, visti i risultati del secondo trimestre 2014, e ha previsto altresì un rallentamento dei prezzi allo 0,3%,.
In parole povere, al di là dei dati oscuri appena succitati, il Paese italiano è vicino alla deflazione: di incoraggiante ci sono solo le parole dei tecnici dell’Istat, i quali affermano che recupero dei ritmi di attività economica dovrebbe risultare più lenti di quanto ci si aspettava all’inizio dell’anno.
Ciò non toglie quindi una ripresa, ma molto molto lenta, e mentre arriverà ci sarà probabilmente una recessione, alimentando quindi le incertezze di tutti i cittadini e le difficoltà del mercato del credito.
I tagli degli stipendi sono dietro l’angolo per qualsiasi persona, che si sono visti altresì i rincari delle tasse: secondo le statistiche, ogni famiglia deve pagare 100 euro in più all’anno proprio delle varie imposte che sono affibiate alla penisola italiana.
Senza dubbio, i segni più gravi della crisi, della recessione e della deflazione, sono i tagli dei prezzi sui prodotti alimentari, ossia il -0,6% sul 2013: le persone guadagnano di meno, e possono permettersi meno cibi di media e alta qualità.
In particolar modo, in merito ai vegetali freschi c’è un crollo del 12,1% e la frutta fresca del -7,5%: i consumatori non comprano più, e se non comprano più dovranno chiudere migliaia di piccole imprese.