La sempre più inarrestabile pratica dell’immigrazione clandestina ieri notte ha causato una nuova tragedia del mare; nel Canale di Sicilia, un barcone con a bordo alcuni disperati, trasportava anche 30 morti il cui decesso è stato causato dalle pessime condizioni in cui i passeggeri erano costretti a viaggiare.
Grecale, nave della nostra Marina Militare, ha portato in Italia i disperati intercettati a bordo del peschereccio clandestino. I nostri soldati sono giunti all’alba di stamattina al Porto di Pozzallo (RG), dove i si è cercato di prestare i primi soccorsi ai clandestini intercettati. Si stima che il barcone avesse a bordo circa 600 passeggeri.
I 30 clandestini deceduti ritrovate sul peschereccio, almeno secondo le prime indiscrezioni, sarebbero morti a causa delle condizioni in cui erano costretti a viaggiare e, purtroppo anche, di una certa dose di sfortuna. Il peschereccio era, ovviamente, sovraccarico di passeggeri.
Le persone a bordo viaggiavano ammassate le une sulle altre, vicine ai morti, senza possibilità di movimento. Questo ha causato la morte per asfissia di alcuni di loro. Al momento dell’intercettazione da parte di Grecale non è stato possibile prestare alle vittime alcun soccorso, ma probabilmente sarebbe stato comunque già troppo tardi.
I militari invece sono riusciti a portare in salvo due donne incinte imbarcate sul peschereccio e probabilmente destinate ad arrivare in Italia in pessime condizioni o a soccombere prima di poter toccare le coste siciliane. Dallo scorso venerdì questa è la settima nave avvistata dalla Marina Militare e dalla Guardia Costiera.
Il carico di passeggeri a bordo dei barconi intercettati ammonterebbe a 1654 persone, tutti disperati in fuga da guerre e povertà, in cerca di un tozzo di pane per sé stessi e le loro famiglie. Molti i morti registrati; per loro, purtroppo, il viaggio della speranza, costato sudore e sacrificio, si è trasformato nell’estremo viaggio.