Il corpo ripescato nei fondali del Lago di Garda, potrebbe appartenere a Ginevra Hollander, una pornostar di cui si erano da tempo perse le tracce. La ragazza, il cui vero nome era Federica Giacomini, manca da casa da metà gennaio. Le indagini, affidate alla Polizia di Vicenza, sembrerebbero additare tra i sospettati Franco Mossoni.
L’uomo, ex fidanzato di Ginevra, sarebbe originario di Brescia e avrebbe dei problemi mentali; non a caso da febbraio di quest’anno è internato presso un ospedale psichiatrico. Nel suo appartamento sono stati ritrovati oggetti che appartenevano a Federica e testimonianze di alcuni pagamenti insoluti a carico della donna.
Intanto, per cause fortuite, dai fondali del Lago di Garda è emersa una cassa di legno, molto simile ad una bara. Al suo interno sono stati rinvenuti dei resti umani non ancora analizzati. Gli inquirenti hanno ritenuto possibile attribuire il corpo a Ginevra, anche se non c’è ancora alcuna certezza in proposito.
La donna, di cui la famiglia d’origine sconosceva la vera professione, aveva contratto dei debiti con individui poco raccomandabili. Le piste principalmente battute dagli inquirenti sono quindi quella della ritorsione e quella del delitto passionale per mano di Mossoni.
L’indiziato non sarebbe nuovo a simili reati e, benché si dichiari estraneo alla vicenda, resta uno dei principali sospettati; non soltanto a causa della sua instabilità mentale e dei suoi precedenti penali, ma anche perché la sua auto è stata rinvenuta priva del sedile passeggero, al posto del quale era invece stata collocata una sedia di plastica.
Gli inquirenti hanno ipotizzato che sul sedile sostituito potessero esserci tracce di sangue appartenente a Federica e che Franco, nella sua follia, abbia pensato di allontanare da sé ogni sospetto eliminandolo. L’auto di Mossoni verrà analizzata nei prossimi giorni, così come la bara ripescata in fondo al Lago di Garda.