Silvio Berlusconi si scaglia contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in merito al presunto complotto che ha costretto il Cavaliere a dare le dimissioni come Premier nel 2011. Le dimissioni alle quali non si è potuto sottrarre il Cavaliere furono un atto di responsabilità, ma non si trattò di una libera scelta da parte sua, anzi.
L’ex premier contraddice quanto aveva affermato Napolitano, il quale aveva dichiarato che si trattò di dimissioni spontanee. Berlusconi afferma che in quel periodo aveva subito molte pressioni per indurlo a fare le valigie. In vista delle elezioni europee del prossimo 25 maggio, le polemiche tra i due non accennano a placarsi, ma aumentano al contrario di intensità.
Il leader di Forza Italia dichiara che in quel momento si era venuto a creare un vero e proprio complotto, che utilizzò lo spread come arma contro di lui. Al vertice delle manovre segrete vi era una sorta di triumvirato composto da Napolitano, Monti e Passera.
Sicuramente tutto ciò che è accaduto in quel periodo ha un sapore leggermente strano, poiché le dimissioni di Berlusconi sono state molto singolari. Inoltre, non appena diventato Presidente del Consiglio Monti ha iniziato a parlare di spread a tutta birra infondendo un senso di paura e incertezza tra gli italiani, che sono visti rifilare qualunque cosa partoriva il Governo da lui presieduto.
Basta ricordare la famigerata legge Fornero. È utile ricordare però che a sostenere quel Governo furono le stesse forze politiche che erano state costrette alle dimissioni da Napolitano.