Un barcone è affondato nelle acque antistanti Lampedusa. Secondo la Guardia Costiera a bordo dell’imbarcazione c’erano circa 400 persone, di cui più della metà attualmente risultano disperse. Con l’arrivo dell’estate, lo sappiamo, iniziano i primi sbarchi ed i viaggi della speranza dalle coste del Nord Africa (in particolar modo dalla Libia) verso l’Italia.
Le motovedette della Guardia Costiera stanno recuperando i morti ed hanno tratto in salvo di 210 persone. Si tratta dell’ennesimo triste episodio che si aggiunge a quello di ieri, dove 36 persone fra cui donne e bambini hanno perso la vita in mare aperto.
Stando ai dati del Viminale, dall’inizio del 2014 sono sbarcati circa 25mila immigrati clandestini sulle coste italiane, un numero di gran lunga superiore allo stesso periodo dello scorso anno. Gli sbarchi clandestini hanno aperto ormai da tempo un acceso dibattito tra le forze politiche italiane, alcune delle quali addossano pesanti responsabilità all’Unione Europea che sta facendo ben poco per aiutare l’Italia a gestire i flussi migratori clandestini.
Dopo la caduta della dittatura di Muhammar Gheddafi in Libia, si è determinato un effetto domino che ha aumentato le partenze dei clandestini dalle coste del paese nord africano, a causa del vuoto di potere che si è venuto a creare.
Alcuni partiti politici stanno cavalcando l’onda del’indignazione per raccogliere voti, ma ci pare giusto ricordare che gli sbarchi in Sicilia rappresentano una percentuale di gran lunga inferiore a quella che si registra in nord Italia, terra di passaggio dai Balcani dai quali proviene la maggioranza dei clandestini.