Sono 2,3 le milioni di copie vendute in meno nello scorso anno. Maglia nera dunque per l’Italia che conferma la crisi del Libro, con meno copie vendute rispetto agli anni precedenti.
Una crisi nel settore dell’editoria, ma soprattutto della vendita del caro vecchio libro che non ha eguali e che sicuramente è preoccupante.
Complici di questa crisi sono sicuramente le nuove tecnologie e l’impazzare dei libri elettronici, i cosiddetti e-book, 40 mila dispositivi venduti nel 2013, e la profonda crisi economica che l’Italia sta attraversando in questo periodo.
Dall’indagine Nielsen emerge un -6,2% nei canali trade come grande distribuzione, librerie online e librerie professionali ed un calo del 2,3% per tutte le copie vendute.
Questi dati saranno poi presentati e discussi il prossimo 9 maggio nell’ambito del Salone Internazionale del Libro nel convegno organizzato dall’Associazione Italiani Editori (Aie) dal tema “Cosa tiene accese le stelle? Editori e lettori dopo tre anni di segni meno”.
Interverranno in questo convegno Giovanni Peresson, ufficio studi Aie, Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone, Marco Polillo, Presidente dell’Associazione Italiana Editori, Laura Donnini, per Rcs Libri, Monica Manzotti per Nielsen, Antonio Monaco per Edizioni Sonda e Vincenzo Russi per Chief Digital Officer del gruppo Messaggerie Italiane.
Ma l’editoria è un settore che si sta dando da fare e pensa già alla creazione di nuove formule e proposte accattivanti.
Ne è un esempio l’integrazione con il food, dove si risponde alla richiesta di un cliente che “integra librerie fisiche con store on-line, letture di libri con lo sfoglio dell’ebook”.